Corsi,Notizie La carne di Dio. Pratovecchio 17 gennaio

La carne di Dio. Pratovecchio 17 gennaio



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Si può comunicare attraverso l’immagine una realtà trascendente? Le opere dei grandi artisti possono ispirare anche la comprensione del mondo contemporaneo? Possiamo liberarci delle immagini banali? Appuntamento presso Uniel di Pratovecchio martedì 17 : “La carne di Dio. La Natività nell’arte. Come sono state rappresentate nel tempo e nei diversi ambiti culturali l’incarnazione di Gesù, le figure di Maria e quella di Giuseppe. Il contesto contemporaneo”

Kuzma Petrov-Vodkin «1918 a Pietrogrado” (madonna di Pietrogrado)” 1920

L’evento della nascita rappresenta con tutta evidenza un caposaldo dell’esperienza antropologica di ogni cultura umana. Come ha detto Hannah Arendt, noi siamo al tempo stesso esseri mortali e “natali”. La nascita racchiude in sé il mistero della nuova vita che si apre all’esistenza terrena ma anche il consegnarsi a una realtà difficile, potenzialmente rischiosa, dove sperimentiamo sia l’accudimento come la perdita, la relazione come la solitudine. L’abbandono del grembo materno significa l’uscita da una condizione di totale beatitudine: la nascita rappresenta la prima esperienza di separazione. In un certo senso potremmo dire che tutte le esperienze successive sono una sorta di “note a margine” di quell’avvenimento primordiale. A livello psicologico, ad esempio, conosciamo l’importanza di gestire nel migliore dei modi questa fase iniziale, capace di divenire la matrice di un “paradigma” che permette al bambino di affrontare anche quelle successive, senza che si sviluppi l’angoscia da separazione.

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