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Ribellarsi alle sirene. Rischi e opportunità della Rete



[Corsi; Notizie]. Martedì 25 ottobre, terzo incontro del ciclo “La rivoluzione digitale: come cambiano le nostre vite, le relazioni, la politica”. Gli incontri si svolgono presso la sede di Piazza Fanfani, 9 (ex caserma Cadorna), dalle ore 16.00 alle 18.00

Il tema sarà: “Ribellarsi alle sirene. Rischi e opportunità della Rete“.

Informazioni e iscrizioni:

Telefono e Fax 0575 28332
Email: info@unielarezzo.it

Per la prima volta nella storia è possibile l’interazione tra così tante persone in modo così facile, immediato e quasi senza costo.

Tuttavia il quadro, potenzialmente molto interessante, è a rischio per due ordini di motivi:

  • il primo è la scarsa consapevolezza culturale, per cui molte persone arrivano a internet senza competenze adeguate e sono portate a scegliere le vie più facili, quelle preconfezionate, magari da quegli stessi network che hanno dominato la tv commerciale e ora si accorgono che gli investimenti pubblicitari sulla rete si fanno sempre più interessanti. Un importante dirigente tv ha detto poco tempo fa: “Noi abbiamo i contenuti e possiamo offrirli alla rete”;
  • il secondo è la qualità della collaborazione del consum-attore. Se la sua partecipazione alla rete, se le informazioni che immette, se la parte di sé che mette in comune non dovessero essere condivisione di conoscenza ma lavoro offerto gratuitamente ai grandi network avremmo oltre il danno la beffa. Chi domina l’informazione avrebbe contenuti generati gratis da volenterosi personaggi che risparmiano la fatica ai produttori.

Un esempio per tutti può aiutarci a capire la situazione. Una nota catena di negozi specializzati in calzature sportive ha messo in rete una piattaforma le cui pagine sono scritte dai consumatori. Gli utenti scrivono schede sul modello di Wikipedia, riguardanti le proprie scarpe. Si parla di marche, di design, di spot. Si scatta la foto alle proprie scarpe, si scrive la scheda e si pubblica il tutto. Il sito si presenta come un “luogo comunitario” e non come una “mercato”. Infatti non si vendono direttamente scarpe ma si fa qualcosa di molto più importante: si da vita a una narrazione, si accentra l’interesse sul prodotto, si allarga la conoscenza dei marchi, si acquisiscono informazioni sui gusti dei consumatori. Ci sarà tempo per il “mercato”, reso più efficace dall’abitudine a frequentare un ambiente mentale e dalle informazioni fornite.

Sintetizza bene la situazione Giovanni Pola, direttore generale dell’agenzia di comunicazione Connexia:

Ci sono aziende che hanno deciso di chiedere direttamente al consumatore per avere idee creative; la collaborazione con e fra gli utenti ha cambiato anche le modalità di diffusione delle informazioni e ha creato nuovi modelli di business. A livello di comunicazione la collaborazione crea messaggi e storie coerenti e credibili.

Si noti che queste scelte di marketing puntano su bisogni reali delle persone: sentirsi parte di una storia, collegare gli eventi per farne una narrazione, condividerla con altri. Dobbiamo interrogarci con molta attenzione sui bisogni profondi del nostro essere, bisogni che vengono tralasciati da chi si occupa di formazione e che sono invece ben noti a chi li utilizza spesso strumentalmente per i propri fini.


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